L'osteoporosi e l'osteopenia sono due condizioni che colpiscono le ossa, ma con differenze significative in termini di gravità e rischi. Capire cosa le distingue è fondamentale per prevenire fratture e mantenere ossa forti nel tempo.1
L'osteopenia è una condizione caratterizzata da una densità minerale ossea (BMD) ridotta rispetto ai valori di riferimento, che tuttavia non raggiunge livelli sufficientemente bassi da essere classificata come osteoporosi.
Secondo l'Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), l'ostepenia è identificata da un valore di T-score compreso tra -1 e -2.5.1
L'osteoporosi, invece, è una malattia in cui la perdita di massa ossea è tale da aumentare notevolmente il rischio di fratture, anche in seguito a traumi minimi, come una semplice caduta da posizione eretta ed è identificata da valori di T-score inferiori a -2.5.2
L’osteopenia è generalmente una condizione asintomatica, motivo per cui viene spesso identificata solo tramite densitometria ossea (DXA) o dopo una frattura accidentale.1
Tuttavia, alcune persone con osteopenia possono notare:1
Dolori ossei lievi e diffusi, spesso confusi con affaticamento muscolare.
Riduzione della forza fisica, con maggiore rischio di cadute.
L’osteoporosi può manifestarsi con sintomi più evidenti, anche se in molti casi resta "silenziosa" fino alla prima frattura.3
Fratture da fragilità: le più comuni sono quelle di femore, polso e vertebre, che possono verificarsi con traumi minimi o addirittura spontaneamente.
Perdita di altezza e cifosi (curvatura della schiena): il collasso delle vertebre porta a un progressivo abbassamento della statura e a una postura curva.
Dolori alla schiena persistenti, dovuti alle microfratture vertebrali, possono diventare cronici.
Indebolimento della forza muscolare e instabilità: aumenta il rischio di cadute e fratture.
Difficoltà respiratorie: nei casi più gravi, il crollo delle vertebre può ridurre lo spazio disponibile per i polmoni, causando difficoltà nella respirazione.
Se noti uno o più di questi sintomi, è fondamentale rivolgersi a un medico per una valutazione approfondita.
La densitometria ossea a raggi X (DXA o MOC) è il metodo principale per diagnosticare l’osteoporosi e l’osteopenia.4
Il test misura la densità minerale ossea (BMD) nelle seguenti aree:
Colonna vertebrale (tratto lombare) Femore Polso
I risultati vengono espressi tramite un T-score, che confronta la densità ossea del paziente con il valore medio della BMD nella popolazione di giovani adulti sani di riferimento:1
Donne sopra i 65 anni e uomini sopra i 70 anni.
Donne in menopausa con fattori di rischio.
Persone con fratture da fragilità.
Chi soffre di patologie croniche che riducono la densità ossea.
Altri strumenti per valutare il rischio di fratture includono il FRAX, algoritmo realizzato dall’Università di Sheffield, per predire nella maniera più accurata possibile il rischio futuro di frattura da fragilità in pazienti risultati affetti da Osteoporosi e il DeFRA, algoritmo per il calcolo del rischio di frattura osteoporotica, che è stato realizzato dalla Sezione di Reumatologia del Dipartimento di Medicina dell'Università di Verona.6
Il DeFRA prevede una valutazione dei vari fattori di rischio di frattura coerente con quelli considerati dalle Autorità Sanitarie Italiane come l’Istituto Superiore di Sanità (ISS) e l’Agenzia Italiana del Farmaco (AIFA). Il DeFRA ha ottenuto l’egida della Società Italiana dell’Osteoporosi, del Metabolismo Minerale e delle Malattie dello Scheletro (SIOMMMS), della Società Italiana di Reumatologia (SIR) e del Gruppo Italiano Bone Interdisciplinary Specialists (GIBIS).7
Il DeFRA combina dati clinici e densitometrici per calcolare il rischio di frattura, includendo fattori come:6,7
Permette una stima personalizzata del rischio di frattura e aiuta i medici a decidere se e quando iniziare una terapia per l’osteoporosi, specialmente in pazienti con osteopenia o con altri fattori di rischio.6,8
Le cause dell'osteopenia e dell'osteoporosi sono simili, ma l'osteoporosi è associata a una perdita ossea più marcata e progressiva. Tra i principali fattori di rischio comuni a entrambe le condizioni troviamo:1,4,5,8
la perdita di massa ossea aumenta con l'età.
le donne, soprattutto dopo la menopausa, sono più a rischio a causa della riduzione degli estrogeni.
fondamentali per la salute delle ossa.
la mancanza di esercizio fisico influisce negativamente sulla densità ossea.
può accelerare la perdita ossea.
una storia familiare di osteoporosi aumenta il rischio.
contribuiscono alla riduzione della densità ossea.
come il diabete mellito, l'ipertiroidismo e l'ipogonadismo, che influenzano negativamente il metabolismo osseo.
Adottare uno stile di vita sano è essenziale per prevenire l’osteopenia e l’osteoporosi, riducendo il rischio di fratture.1
Calcio: fondamentale per la salute ossea. Fonti principali: latticini, verdure a foglia verde, frutta secca, pesce azzurro.
Vitamina D: favorisce l’assorbimento del calcio. Si ottiene con l’esposizione al sole e attraverso alimenti come pesce grasso, uova e latticini fortificati. Se necessario, si possono assumere integratori.2,9
Esercizi con carico (camminata, corsa leggera, salire le scale) e allenamento con pesi rafforzano le ossa.4
Yoga e pilates migliorano postura ed equilibrio, riducendo il rischio di cadute.1
Il fumo riduce l’assorbimento del calcio e accelera la perdita ossea.
L’alcol in eccesso danneggia la densità ossea.
Densitometria ossea (DXA) consigliata dopo i 50 anni o in presenza di fattori di rischio.
Controlli medici regolari per valutare i livelli di calcio e vitamina D.4,9
Mantenere una casa sicura: buona illuminazione, eliminare tappeti scivolosi, installare corrimano.10
Esercizi per l’equilibrio e l’agilità per ridurre il rischio di cadute.4
Bibliografia
IT-RM-2500026
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