L'osteoporosi è una malattia sistemica dello scheletro caratterizzata dalla progressiva perdita di densità minerale ossea, che porta a un aumento della fragilità scheletrica e del rischio di fratture. È una condizione spesso silenziosa, che può non dare sintomi fino a quando non si verifica una frattura. Per questo motivo, una diagnosi tempestiva e un monitoraggio costante attraverso esami specifici sono fondamentali per prevenire complicanze e intervenire in modo efficace.1,2
In questo articolo scoprirai tutti gli esami fondamentali per diagnosticare e monitorare l’osteoporosi: dall'esame fisico ai test di laboratorio, fino agli esami strumentali più avanzati, come la MOC (DXA) e l’utilizzo di algoritmi per la valutazione del rischio di frattura (es. DeFRA).1,2
Il primo approccio per individuare la possibile presenza di osteoporosi comprende un’anamnesi accurata e l’esame fisico, che permettono al medico di valutare i segni clinici che possono indicare fragilità ossea.
In primis, l’anamnesi dettagliata è utile per individuare i principali fattori di rischio, tra cui:1,2
(>65 anni per le donne, >75 anni per gli uomini).
Durante l’esame fisico, vengono considerati diversi parametri come:
perdita di altezza e cambiamenti nella postura: un aumento della cifosi dorsale o una riduzione della statura superiore ai 6 cm potrebbero indicare la presenza di fratture vertebrali silenti1,2
presenza di dolore osseo che dura nel tempo, in particolare a livello della schiena, che potrebbe indicare la presenza di microfratture1,2
forza muscolare ed equilibrio, poiché una muscolatura debole e difficoltà nell’equilibrio aumentano il rischio di cadute e quindi di fratture.1,2,3
Alla luce dell’esame obiettivo, il medico potrà decidere di approfondire il quadro clinico con una serie di esami di laboratorio e accertamenti strumentali per confermare la diagnosi e stabilire il livello di rischio del paziente.
Questi esami di laboratorio rappresentano un primo passaggio essenziale nella valutazione del metabolismo minerale e l’equilibrio osseo:1,2
VES ed emocromo
per individuare eventuali stati infiammatori cronici che potrebbero essere coinvolti nella perdita di massa ossea.
Calcemia e fosforemia
due parametri fondamentali per il metabolismo dell’osso. Alterazioni nei livelli di calcio e fosforo possono indicare problemi di riassorbimento osseo.
Protidemia frazionata e fosfatasi alcalina totale.
Creatininemia e calciuria delle 24 ore
per valutare la funzionalità renale e individuare eventuali perdite eccessive di calcio.
In alcuni casi specifici, il medico può prescrivere test aggiuntivi per approfondire la diagnosi, tra cui:1,2
25-OH-vitamina D
il cui deficit può favorire l’osteoporosi e aumentare il rischio di fratture. La carenza di questa vitamina è molto diffusa, specialmente tra gli anziani.
Paratormone (PTH)
utile per escludere un’osteoporosi secondaria da iperparatiroidismo.
Ormone tireotropo (TSH)
utile per diagnosticare un’osteoporosi secondaria ad ipertiroidismo.
Test di soppressione con desametasone
utile per escludere un’osteoporosi secondaria dovuta all’ipercortisolismo (sindrome di Cushing).
Anticorpi antitransglutaminasi
per diagnosticare una condizione di celiachia, che può compromettere l’assorbimento del calcio e favorire l’osteoporosi.
Ulteriori esami di II livello per diagnosticare forme di osteoporosi secondaria
Gli esami strumentali sono fondamentali per confermare la diagnosi di osteoporosi, quantificare la densità minerale ossea (BMD) e stimare il rischio di fratture future.
La MOC (Mineralometria Ossea Computerizzata) con tecnologia DXA (Dual-energy X-ray Absorptiometry) è considerata il gold standard per la diagnosi e il monitoraggio dell’osteoporosi.4
La MOC-DXA è raccomandata per diverse categorie di persone. In particolare, dovrebbero sottoporsi a questo esame:4
Donne di età pari o superiore a 65 anni.
Donne di età inferiore ai 65 anni, che presentano almeno un fattore di rischio per la riduzione della densità ossea.
Uomini dai 70 anni in su, indipendentemente dalla presenza di altri fattori di rischio.
Uomini con meno di 70 anni, che presentano almeno un fattore di rischio associato alla riduzione della massa ossea.
Il risultato della MOC-DXA viene espresso con il T-score, che confronta la densità ossea del paziente con il valore medio della BMD nella popolazione di giovani adulti sani di riferimento (al picco di massa ossea):4
Questo esame permette anche di identificare variazioni della densità ossea nel tempo, rendendola uno strumento prezioso per il monitoraggio dei pazienti già in terapia o a rischio.4
Il Derived Fracture Risk Assessment (DeFRA) è un algoritmo che stima il rischio di fratture osteoporotiche nei successivi 10 anni, combinando densità ossea e fattori di rischio clinici.5
L'osteoporosi rende le ossa fragili, aumentando il rischio di fratture. Il DeFRA aiuta a identificare precocemente i pazienti più a rischio, migliorando la prevenzione e il trattamento.5
È uno strumento che viene utilizzato da medici di base e specialisti (reumatologi, ortopedici, endocrinologi) per approfondire la valutazione dei pazienti con osteoporosi nota o fratture da fragilità e di soggetti che presentano fattori di rischio, come le donne in post-menopausa e uomini sopra i 50 anni con predisposizione alla fragilità ossea.5
Il DeFRA consente infatti di valutare vari parametri, tra cui:
A seconda del rischio stimato, il medico può monitorare il paziente senza prescrivere una terapia farmacologica, suggerire modifiche allo stile di vita, oppure prescrivere farmaci antiosteoporotici.1,5
Monitorare regolarmente lo stato di salute ossea è essenziale per valutare la progressione della malattia e adattare le terapie.
Il medico saprà indicarti quando è il momento adatto per ripetere una valutazione del metabolismo osseo e quali esami eseguire. Indicativamente si suggerisce di:2
L'osteoporosi è una malattia che può essere gestita efficacemente se diagnosticata in tempo. La combinazione di esame fisico, test di laboratorio e indagini strumentali (MOC-DXA) permette di individuare i soggetti a rischio e di adottare strategie preventive efficaci. Se hai dubbi sulla salute delle tue ossa, rivolgiti al tuo medico per pianificare un percorso diagnostico e terapeutico adeguato.
Bibliografia
IT-RM-2500029
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