L'osteoporosi è una patologia ossea diffusa che si manifesta principalmente in età avanzata, caratterizzata da una riduzione della densità minerale ossea e da un deterioramento della struttura ossea. Ciò rende le ossa fragili e aumenta il rischio di fratture, anche a seguito di traumi minimi.

Viene spesso chiamata "malattia silenziosa" poiché, fino a quando non si verifica una frattura, i sintomi possono essere assenti.1,2

Cos'è l'Osteoporosi?

L'osteoporosi è una malattia sistemica che colpisce lo scheletro, caratterizzata da una riduzione della massa ossea e un deterioramento della microarchitettura del tessuto osseo (Figura 1).

Questo provoca un aumento della fragilità ossea e un maggiore rischio di fratture.2


La diagnosi si basa sulla valutazione della densità minerale ossea (BMD), misurata tramite densitometria ossea e la presenza di fratture da fragilità.3

 

osso sano
osso sano
osteoporosi
osteoporosi

Figura 1. Struttura dell'osso sano a confronto con un tessuto osseo in caso di osteoporosi


L'osteoporosi, oltre a disturbi generali, può avere alcuni sintomi specifici come:

Dolore

dolore

dovuto a fratture, che possono colpire qualsiasi osso, con manifestazioni che variano in base alla zona colpita;

Deformita

deformità

e fratture vertebrali multiple, che possono aumentare la curvatura della schiena. 

Problemi

problemi digestivi (ernia iatale, gonfiore) e respiratori (difficoltà a respirare), determinati dal rilassamento del diaframma a seguito della deformità vertebrale che porta le ultime costole in contatto con la cresta iliaca.1

Quanto è diffusa l’osteoporosi?

L'osteoporosi rappresenta un problema di salute pubblica globale, con un impatto significativo sulla qualità della vita delle persone colpite e sui sistemi sanitari. Le stime a livello mondiale indicano che 1 donna su 3 e 1 uomo su 5, oltre i 50 anni, subiranno una frattura osteoporotica con l'avanzare dell'età.2

In Italia, il 23% delle donne di oltre 40 anni e il 14% degli uomini con più di 60 anni è affetto da osteoporosi.4 Tuttavia, solo una donna su due con osteoporosi è consapevole della propria condizione, mentre tra gli uomini solo uno su cinque sa di avere tale condizione. Inoltre, il 50% delle persone che credono di avere l'osteoporosi in realtà non ne sono affette, mentre la metà di coloro che ne soffrono davvero non ne è consapevole.4

Inoltre, si stima che circa una donna su tre e un uomo su cinque, di età superiore ai 50 anni, subiranno una frattura osteoporotica nel corso della loro vita.2

Quali sono le cause e i fattori di rischio dell’osteoporosi?

L'osteoporosi è una condizione in cui la perdita di massa ossea avviene più rapidamente rispetto alla sua rigenerazione, soprattutto con l'avanzare dell'età. Le principali cause includono fattori genetici, la quantità di massa ossea raggiunta in giovane età e l'etnia. Le forme di osteoporosi si suddividono in:

Idiopatica

Osteoporosi idiopatica, che si manifesta in giovani e adulti senza una causa specifica.

Menopausa

Osteoporosi post-menopausa, dovuta alla riduzione degli estrogeni.

Senile

Osteoporosi senile, causata dall'invecchiamento naturale.

Inoltre, esistono osteoporosi secondarie, causate da malattie come quelle reumatologiche, endocrinologiche o ematologiche, o dall'uso prolungato di farmaci come corticosteroidi ed eparina.1,5


Vanno inoltre considerati i fattori di rischio per l’osteoporosi:1-3

Fattori non modificabili:

includono l'età avanzata, il sesso femminile e la predisposizione genetica. Dopo la menopausa, le donne sono particolarmente a rischio a causa della riduzione dei livelli di estrogeni, che accelera la perdita ossea.

Fattori modificabili:

comprendono una dieta povera di calcio e vitamina D, il fumo, l'abuso di alcol e uno stile di vita sedentario. Anche l'uso prolungato di alcuni farmaci, come i corticosteroidi, può contribuire all'insorgenza dell'osteoporosi.

Ci sono conseguenze legate all’osteoporosi?

La principale conseguenza dell'osteoporosi è l'aumento del rischio di fratture, che possono verificarsi anche a seguito di piccoli traumi o cadute.5

Le fratture più comuni sono quelle del femore, della colonna vertebrale e del polso. Queste fratture possono causare dolore cronico, perdita di mobilità e autonomia, e nei casi più gravi, aumentare il rischio di mortalità.2

In particolare, le fratture del femore comportano conseguenze molto gravi.
La mortalità a seguito di queste fratture varia tra il 15% e il 25%, mentre più della metà dei pazienti sviluppa una disabilità motoria nell'anno successivo. Solo il 30-40% di coloro che subiscono una frattura del femore riesce a recuperare l'autonomia nelle attività quotidiane.4

Come si effettua la diagnosi di osteoporosi?

La diagnosi precoce dell'osteoporosi è fondamentale per prevenire le fratture e preservare la salute delle ossa. Gli strumenti principali includono:

  • Densitometria ossea (DXA o DEXA): è la tecnica di riferimento per misurare la densità minerale ossea (BMD) nei punti critici come femore e colonna vertebrale. Un T-score ≤ -2.5 indica la presenza di osteoporosi secondo i criteri dell'OMS3. Inoltre, si può avere anche la forma severa di osteoporosi quando il valore T-score ≤ -2.5 si associa ad una o più fratture da fragilità.
  • Esami del sangue e delle urine: utili per valutare livelli di calcio, fosforo, magnesio e vitamina D, fondamentali per la salute ossea, e altri marker del metabolismo osseo. Sono utili anche per escludere altre cause di perdita ossea.1,3
  • FRAX® (Fracture Risk Assessment Tool): calcola il rischio di fratture a 10 anni in base a fattori clinici e, opzionalmente, alla BMD. È uno strumento che aiuta a individuare i pazienti a rischio e a definire quando intervenire.6
  • DeFRA: è un algoritmo a disposizione dei medici per valutare con maggiore precisione il rischio di fratture da fragilità, specialmente nei pazienti con osteoporosi. Si tratta di una versione derivata dal tool FRAX®, che infatti permette di considerare una gamma più ampia di parametri, come il numero e il tipo di fratture precedenti (vertebrali, femorali o altre), oltre alla densità ossea del femore e della colonna vertebrale.
    Disponibile online, il DeFRA include diversi fattori di rischio tra cui età, sesso, peso, storia familiare di fratture, e l'uso di farmaci come i corticosteroidi.
    Grazie al DeFRA, i medici hanno in mano un ulteriore strumento per decidere se è necessario iniziare o modificare un trattamento per prevenire ulteriori fratture, tenendo conto del rischio specifico di ogni paziente.
    Data la sua importanza, il DeFRA ha ottenuto il riconoscimento della Società Italiana dell’Osteoporosi, del Metabolismo Minerale e delle Malattie dello Scheletro (SIOMMMS), della Società Italiana di Reumatologia (SIR) e del Gruppo Italiano Bone Interdisciplinary Specialists (GIBIS).6
  • Imaging vertebrale: radiografie o valutazioni specifiche (come la DXA-VFA, la risonanza magnetica, la tomografia computerizzata), possono identificare fratture vertebrali subcliniche, che sono indicatori di rischio per ulteriori fratture.3
  • Valutazione clinica e anamnesi: una storia medica dettagliata può identificare fattori di rischio come menopausa precoce, storia familiare di fratture, uso di corticosteroidi e stili di vita non salutari.2

Questi strumenti permettono quindi di identificare precocemente la perdita ossea e stimare il rischio di fratture, consentendo di definire con il medico un percorso adeguato alla tua situazione.

A chi rivolgersi in caso di osteoporosi?

In caso di sospetta o accertata osteoporosi, o fragilità ossea, è fondamentale rivolgersi a professionisti sanitari per una diagnosi e gestione adeguata. In primo luogo, il medico di base rappresenta il punto di partenza, poiché ti può suggerire esami ed accertamenti da eseguire oppure può indicare lo specialista a cui rivolgersi per approfondire la tua condizione. Infatti, è possibile consultare specialisti come l'endocrinologo, che si occupa della salute ossea e delle alterazioni ormonali legate all'osteoporosi, il reumatologo per le patologie delle ossa e delle articolazioni, o l'ortopedico in caso di fratture o rischio elevato. Anche il fisiatra e il fisioterapista possono essere coinvolti per la riabilitazione e la prevenzione delle cadute, mentre l'infermiere può fornire supporto continuo nella gestione quotidiana della malattia.6

Come si può prevenire e gestire l’osteoporosi?

La prevenzione e la gestione dell'osteoporosi si basa su strategie senza farmaci e, quando indicato, su trattamenti farmacologici prescritti dal medico in base alle specifiche condizioni del paziente. Gli approcci principali includono:

alimentazione:

una dieta ricca di calcio e vitamina D è essenziale per mantenere una buona salute ossea. Alimenti come latte, yogurt, formaggi, verdure a foglia verde e pesce grasso sono ottime fonti di calcio e vitamina D;2,8

attività fisica:

l'esercizio fisico regolare, in particolare le attività di carico come camminare, correre e fare esercizi di resistenza, aiuta a rafforzare le ossa e a migliorare l'equilibrio, riducendo il rischio di cadute;7,8

stile di vita:

è importante evitare il fumo e limitare il consumo di alcol, poiché entrambi possono accelerare la perdita ossea. Anche la prevenzione delle cadute in casa, ad esempio eliminando ostacoli e utilizzando tappeti antiscivolo, può ridurre il rischio di fratture;1,7,8

trattamenti farmacologici:

in alcuni casi, il medico può prescrivere trattamenti farmacologici per rallentare la perdita ossea e ridurre il rischio di fratture. La scelta della terapia dipende dalla condizione specifica del paziente, dal rischio di fratture e dalla presenza di fratture pregresse. Il trattamento può includere farmaci che aiutano a mantenere la densità ossea e a prevenire ulteriori danni allo scheletro. È importante che questi trattamenti vengano valutati e monitorati da un professionista sanitario, poiché richiedono un'attenzione particolare per massimizzare i benefici e minimizzare gli effetti collaterali.1,3,7

Leggi anche l’articolo con i consigli per vivere al meglio con l’osteoporosi.

Conclusioni

L'osteoporosi è una condizione che può avere un impatto significativo sulla qualità della vita delle persone. Tuttavia, attraverso una diagnosi precoce e una gestione adeguata, è possibile ridurre il rischio di fratture e migliorare la qualità della vita. Adottare uno stile di vita sano e consapevole, con un'adeguata alimentazione e attività fisica, rappresenta una strategia efficace per prevenire l'osteoporosi e le sue complicazioni.1-3

Bibliografia

  1. Aibar-Almazán A, Voltes-Martínez A, Castellote-Caballero Y, et al. Current Status of the Diagnosis and Management of Osteoporosis. Int. J. Mol. Sci. 2022, 23, 9465.Amin et al., Women’s Health, 2023​.
  2. Amin U, McPartland A, O'Sullivan M, Silke C. An overview of the management of osteoporosis in the aging female population. Womens Health (Lond). 2023 Jan-Dec;19:17455057231176655.
  3. LeBoff MS, Greenspan SL, Insogna KL, et al. The clinician's guide to prevention and treatment of osteoporosis. Osteoporos Int. 2022 Oct;33(10):2049-2102. Erratum in: Osteoporos Int. 2022 Oct;33(10):2243.
  4. Osteoporosi. ISS https://www.epicentro.iss.it/focus/osteoporosi/osteoporosi Data Ultimo accesso 21 ottobre 2024.
  5. Cos’è l’osteoporosi? https://ucbcares.it/pazienti/osteoporosi/it/content/1586321780/cose-losteoporosi Data Ultimo accesso 21 ottobre 2024.
  6. Diagnosi, stratificazione del rischio e continuità assistenziale delle Fratture da Fragilità. Linea guida pubblicata nel Sistema Nazionale Linee Guida, ISS, 2021.
  7. Yong EL, Logan S. Menopausal osteoporosis: screening, prevention and treatment. Singapore Med J. 2021 Apr;62(4):159-166.
  8. Tre passi per uno scheletro infrangibile. https://www.osteoporosis.foundation/sites/iofbonehealth/files/2019-06/2011_3StepsUnbreakableBones_TR_Italian.pdf Data di ultimo accesso 21/10/2024.

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